In questo percorso intorno al concetto del digitale, abbiamo scoperto sin dall'inizio le diverse sfumature di significato che possiede questo termine apparentemente molto scontato e conosciuto; ho messo in luce le sue origini e il suo sviluppo a partire dall'Inghilterra, evidenziandone qualche traduzione in alcune principali lingue straniere. Inoltre al fine di sottolineare l'importanza del buon utilizzo del digitale come strumento che aiuti l'uomo senza andarne a sostituire la mens, ho cercato di illustrare metaforicamente questo fatto fondamentale. Il concetto del digitale, benché sembri esclusivamente contemporaneo, può essere accostato ad ambiti temporalmente più antichi, quali la mitologia; oppure il fatto che il filosofo Leibniz nell'Ottocento fu uno dei primi a mostrare curiosità verso questo strumento in ambito matematico soprattutto, o ancora il grande Leopardi nello Zibaldone ha introdotto in un certo senso una riflessione sulle nuove invenzioni e tecnologie/strumenti materiali nelle mani dell'uomo.
Ho indagato successivamente sulla presenza del digitale in un'opera narrativa, ma anche su un accostamento particolare di questo strumento nell'ambito poetico, tramite l'esperimento de "La lingua bastarda" di Lorenzo Monfreg. E continuando nelle sfere di azione che spaziano dall'intrattenimento, all'informazione, alla propaganda, alla pratica, alla cronaca, abbiamo ammirato la bellezza e peculiarità del "Mori building digital art museum" a Tokio, e ancora il primo cartone animato digitale, o il primo orologio digitale della Pulsar.
Altre applicazioni evidenti si riscontrano nell'ambito dell'ingegneria, della ricerca, della comunicazione soprattutto in questo periodo di pandemia e, conseguentemente nella sfera della protezione e del controllo del contagio.
Siamo poi giunti a riflettere sull'impatto del digitale sul pianeta, eventuali rischi, piccoli accorgimenti e rimedi nell'ambito dei limiti dello sviluppo.
Nell'ambito più umanistico ho presentato una personalità che a mio avviso incarna il concetto; quindi ho messo in evidenza le caratteristiche della filosofia digitale e dei risvolti del termine in ambito etico.
Mediante un abbecedario e una mappa concettuale ho evidenziato i vari concetti e macro-concetti legati al termine in esame, concludendo il percorso con un pensiero utopico trattato da un filosofo francese circa il digitale, e sperimentando la creazione di una mini serie TV che sviluppi questi pensieri e queste riflessioni all'interno di una mini trama.
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