martedì 28 aprile 2020

Il digitale nella pandemia COVID-19- STEP#11

Le tecnologie digitali stanno ricoprendo un ruolo fondamentale in questa fase di pandemia globale, permettendo alla maggior parte dei settori della vita quotidiana di non morire soffocati dalla diffusione del virus che sta costringendo gli uomini a vivere entro le proprie mura domestiche.
Tramite questi supporti virtuali è possibile garantire istruzione, informazione, intrattenimento, attività sportiva, acquisti online, smartworking per molti lavoratori impossibilitati a recarsi sul luogo di lavoro.
Mediante queste tecnologie è inoltre possibile monitorare la diffusione del contagio utilizzando delle app collegate allo smartphone personale e conseguentemente ad un centro di controllo apposito, o anche contenerne la diffusione mediante sistemi di controllo all'avanguardia, quali i droni.
Nuove funzioni anti pandemia nei sistemi operativi per smartphone

I vantaggi di queste piattaforme risiedono nella loro larga accessibilità alla popolazione e nei loro bassi costi (addirittura nulli in qualche caso); tuttavia talvolta si riscontra la problematica delle truffe e quella della privacy , la quale ha suscitato molti dibattiti anche tra esperti del settore.
Vi allego due link di due interviste condotte a due esperti: Antonello Soro e Shoshana Zuboff, i quali mostrano i propri punti di vista a riguardo.

venerdì 17 aprile 2020

Il digitale in una sequenza cinematografica-STEP#10

Nel 1996 si assiste all'uscita del primo lungometraggio d'animazione realizzato interamente in computer generated imagery(CGI): TOY STORY - il mondo dei giocattoli, prodotto dalla casa cinematografica americana Pixar.
E' stato un cambiamento epocale poichè i pixel vanno a sostituire la matita, e tramite pochi fotogrammi di un'intera sequenza, si vanno a costruire tutti i movimenti mediante un automatismo computerizzato.







Per saperne di più:

martedì 14 aprile 2020

Il digitale nelle arti figurative-STEP#09

Il "Mori building digital art museum" è una sorta di museo di arte contemporanea, situato a Tokyo, Giappone, dal 21 giugno 2018, e basato esclusivamente sulla proiezione digitale. E' costituito da più sale, ognuna caratterizzata da una differente ambientazione. Si tratta di un museo interattivo unico nel suo genere, costruito con opere in movimento che reagiscono a contatto con lo spettatore. Tra tutte le sale presenti  collegate da corridoi bui e oscuri, voglio illustrarvi una parte dell"Athletic Forest", uno spazio libero e creativo basato sulla comprensione del corpo tramite corpo e pensiero tridimensionale del mondo.
Athletic forest, Mori Builiding Digital Art Museum.
Per saperne di più:

domenica 12 aprile 2020

Il digitale in un'opera poetica-STEP#07

"[...]la mia è la lingua della poesia digitale, una lingua contaminata dalla mutazione della comunicazione e della tecnologia. Si tratta di una lingua che vuole raggiungere un'astrazione, un'ambiguità, per poter sfuggire a qualunque paradigma interpretativo."- intervista a Lorenzomonfreg su "Berlino cacio e pepe".

Con questa citazione presa dall'intervista al Content Marketing Manager Lorenzomonfreg, voglio parlarvi della sua peculiare raccolta di 67 poesie, un e-book intitolato "La lingua bastarda".
L'autore è originario di Genova, ma vive a Berlino da anni. Da sempre appassionato alla poesia, ispirato da alcuni dei più grandi maestri in questo campo, quali Ungaretti, Lord Byron e Rimbaud, iniziò a scrivere poesie in giovane età. Un giorno decise di metterle alla rinfusa sul pavimento e di cercare un filo conduttore che legasse l'una all'altra, e decise di creare un'opera che esplicitasse questa connessione anche attraverso la tecnologia. 
Il capolavoro consiste nella creazione di un e-book contenente una serie di link che collegano versi e parole di poesie differenti, creando un'opera che si autogenera agli occhi del lettore. Quanto alla lingua utilizzata, l'autore afferma di "raccontare la vita con la lingua bastarda della poesia digitale", e nella prefazione esordisce così:
copertina della raccolta "La lingua bastarda".
"La lingua bastarda è la sola in cui scrivo poesie mentre corro con altri randagi. La lingua bastarda è quella che uso per scrivere quello che importa, è la lama che agito nell'aria quando non valgono più le lingue d'affari, gli idiomi convenzionali, le parole che convengono."




mercoledì 8 aprile 2020

Il digitale in un'opera narrativa-STEP#06

L'argomento del digitale come nuovo strumento per il futuro e tutte le sue applicazione in svariati ambiti del reale, è stato oggetto della stesura di numerose opere narrative negli ultimi decenni. 
Vorrei proporvi e tentare di incuriosirvi circa uno di questi: "Dove inizia il futuro", di Philip Larrey, presbitero americano diventato in seguito docente di filosofia presso la Pontificia Università Lateranense.
copertina del libro "Dove inizia il futuro", maggio 2018.

L'autore del libro, da sempre appassionato al tema, incontrò 15  personaggi che presero parte alla quarta rivoluzione industriale e intervistò loro circa i capisaldi di questo argomento. I protagonisti dell'intervista costituiscono i medesimi del libro e attraverso dibattiti, considerazioni e riflessioni esprimono il loro punto di vista sul tema.
Probabilmente la morale che intende perseguire l'autore mediante questo testo è quella della volontà di ognuno a determinare la direzione verso la quale si procede nella vita, e inoltre offrire degli spunti di riflessione ai lettori al fine di interrogarsi e acquisire consapevolezza sull'epoca in cui viviamo.
Con l'intento di suscitare in voi riflessioni sul tema, voglio presentarvi due piccoli passi di questo libro, due citazioni.
La prima è la seguente:
"Alcuni intellettuali sostengono che il lavoro umano, in futuro, sarà paragonabile a quello svolto da un cavallo. Se qualcuno dovesse offrirci un cavallo, gratuitamente, la maggior parte di noi non lo accetterebbe a causa dei costi e degli oneri richiesti per mantenerlo. Succederà lo stesso in futuro per l'assunzione di un essere umano? E' possibile..... Un simile scenario potrebbe apparire effettivamente esagerato, ma non è detto che sia irrealizzabile."
Vi propongo adesso la seconda:
"Sarai d'accordo con me che durante un volo l'aereo compie migliaia di azioni di cui tu non sai niente. La macchina, cioè, fa tante cose da sola. Al tempo stesso, tu senti di avere il pieno controllo del velivolo ai tuoi comandi."

venerdì 3 aprile 2020

Il primo orologio digitale



Questo è il PULSAR, il primo orologio digitale realizzato negli anni Settanta da una collaborazione tra due aziende, Hamilton e Electro/Data. Venne commercializzato per la prima volta nel 1972 da "The Hamilton Watch Co.".
Pulsar P1
Interessante il fatto che benchè Pulsar sia stato il primo orologio elettronico digitale, oggi gli orologi Pulsar siano quasi tutti analogici.

https://it.wikipedia.org/wiki/Pulsar_(orologi)
https://orologi.forumfree.it/?t=64197576&st=45

giovedì 2 aprile 2020

Digitale nella pubblicità-STEP#05

In linea con il periodo storico all'interno del quale stiamo vivendo e con l'emergenza che sta affliggendo tutto il mondo, desidero proporvi un'immagine propagandistica sul "digital marketing", risorsa direi essenziale soprattutto in questo momento per far fronte al duro colpo inferto al settore dei beni di consumo.
Immagine tratta da:
https://www.bitmat.it/blog/news/94544/il-retail-abbracci-il-digital-marketing-per-superare-la-crisi

lunedì 30 marzo 2020

Digitale nella mitologia -STEP#04

Il digitale nella mitologia? 
Non sembra esserci espressione più ossimorica. Eppure è possibile scovare un nesso in questo ambito anche per questo termine.
Ve ne voglio presentare due, legati a due significati diversi della parola.
Digitalis purpurea
Per quanto concerne l'accezione di "digitale" come pianta, questa era ben diffusa sin dall'antichità per il suo utilizzo in ambito medico, quando ancora alle donne non era concesso dimostrare le proprietà benefiche delle erbe in quanto incorrevano nell'accusa di stregoneria. Si tramandava tra i rimedi popolari anche il beneficio della digitale purpurea, considerata però allo stesso tempo pericolosa, poichè a seconda della quantità somministrata ad un paziente, essa poteva provocarne la guarigione oppure la morte.
                                                                                     

Per quanto concerne l'accezione a noi più usuale del termine,vi propongo il capolavoro dell'esperta italiana di arte grafica Marta Di Francesco, la quale è riuscita a creare una clip che celebra l'unione della mitologia antica e di una nuova estetica digitale. Il titolo è "Ishtar", dea della notte nella mitologia assira, che in questa clip subisce una metamorfosi mentre si cala nel mondo degli inferi per salvare l'amato. Anche i colori utilizzati nella clip sono quelli tipici della cultura assira, quali il blu, il nero e l'oro.

                                                                                                           
                                                                                             METAMORFOSI DEA ISHTAR


mercoledì 25 marzo 2020

Breve storia e alcune traduzioni del termine-STEP#01BIS/STEP#02

“Digitale”: una parola che sentiamo pronunciare quotidianamente, senza conoscerne precisamente il significato e le origini. In che senso una macchina fotografica, una firma, un orologio possono essere digitali?  Spesso potrebbe sembrare un sinonimo di “elettronico”; tuttavia “digitale” significa propriamente “relativo alle dita”, si pensi alle impronte digitali.
“Digitale” è un calco dall’inglese americano derivante dai laboratori Bell, dove era stata inventata e utilizzata a partire dagli anni Quaranta. “Digit” ha infatti il significato di cifra numerica, mutuato dal dito quale strumento primo con cui si conta. Il “digital” diventa pertanto ciò che tratta, misura ed elabora grandezze in forma numerica.
Nella lingua italiana era però già presente come sostantivo (pianta dai fiori simili ai ditali), come aggettivo riferito alle impronte, come verbo (sinonimo di diteggiare). Successivamente con l’elettronica di consumo, “digitare” viene a significare “premere con le dita i tasti di un apparecchio elettronico”, fondendo il senso classico con quello moderno.
Dunque questo lemma risulta un esempio eclatante di quanto sia importante chiarire a livello etimologico la storia e le sfumature del significato di una parola, al fine di evitare che risulti priva di significato preciso.

Fornendo alcune traduzioni del termine sono già evidenti alcune note di significato di quest’ultimo. Riporto di seguito alcuni esempi.
Inglese: digital;
Francese: numérique;
Spagnolo: digital;
Tedesco: digital;
Turco: dijital;
Cinese: 數字;
Russo: цифровой.



http://steve.lynxlab.com/?p=283

giovedì 19 marzo 2020

Significato ed etimologia del termine- STEP#01

                                        DIGITALE:
1.Aggettivo (dal latino "digitalis", der di "digitus", dito). -Del dito, delle dita; fatto, compiuto con le dita.
2.Aggettivo [dall'inglese "digital", der. di "digit" (dal latino "digitus", dito), cifra di un sistema di numerazione]. In elettronica e in informatica, qualifica che , in contrapposizione ad analogico, si dà ad apparecchi e dispositivi che trattano grandezze in forma numerica, cioè convertendo i loro valori in numeri di un conveniente sistema di numerazione.
3. Dal latino "digitalem", ditale. Specie di pianta le cui foglie sono adoperate in medicina come aventi virtù sedativa; ed è così detta poichè il suo fiore porporino presenta in certo modo la forma di un ditale.